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È come entrare in una dimensione senza tempo, dove tutto ciò che ti scorre davanti è immobile, fissato nei tuoi occhi, nei supporti che mani sapienti hanno saputo trattare: luce che scrive per il tempo, per la storia di ciò che è stato, per l'essente che non c'è più, lì davanti a te. |
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Onori, mentalità, visioni, lontananza ed appartenenza, fatti ancora di sguardi ora curiosi, ora attoniti, ora interessati, ora annoiati ma essenzialmente, sentimentalmente coinvolti, tutti coincidenti ancora nell'arte dell'immagine fissa: Paris Photo. PARIGI DIVENTA LA CAPITALE DELLA FOTOGRAFIA |
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Seducente erotismo, sensazione d'incomprensione, ambiguità, luci aliene, performance lontane a supportare la comprensione delle profonde ed evidenti diversità espresse attraverso l'idea di riprodurre (sha) il vero (shin) o lo scrivere con la luce. |
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Il vero o l'essenziale, una parte di verità, empatia, il “segno” come libera espressione, come modo per dare un senso, una chiave di lettura oggettiva a questi fenomeni. IL GIAPPONE ALLA RIBALTA |
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Tutto il tempo della fotografia, della sua storia, in un luogo unico, al centro del mondo. Le stampe di Steichen, di Cameron, di Brassai, di HCB, di Hicks, di Abramovic, di Araki… ed altri ancora, tanti. Non puoi sentirti stanco anche se sei ubriaco di sensazioni. |
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E quando ti accorgi di vivere in un labirinto di immagini, di stili, di colori e ritorni ancora negli stessi posti, ti sorprendi nello scoprire nuovi dettagli, nuove fotografie. Così ho vissuto in questo mondo alieno, fatto di tempi relativi e di luoghi differenti, esplorando realtà o verità, senza pormi mai domande sul come o sul perché. |
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Esiste (eccome!) l'aspetto commerciale, migliaia di euro, parole, sorrisi, American Express, Paris Photo è anche questo, la fotografia (finalmente) è anche questo. |
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Creata da Rick Gadella, editore olandese, è diventato il primo salone della fotografia al mondo. |
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